venerdì 23 giugno 2017

Storie della buonanotte per bambine ribelli, di Elena Favilli e Francesca Cavallo


A conferma della mia intenzione di non mettere mai da parte gli ideali che un anno fa mi spinsero ad aprire un blog, do inizio a questa nuova avventura parlando di un libro che ha già molto fatto parlare di sé fin dallo scorso anno. Si è parlato così tanto di Storie della buonanotte per bambine ribelli che mi sono chiesta sinceramente se fosse davvero necessario che lo facessi anch'io, ma mi sono risposta di sì perché 1) voglio sentirmi libera di parlare di qualunque lettura sia riuscita in qualche modo a trasmettermi qualcosa ed emozionarmi, 2) penso che un libro racconti qualcosa di diverso a ognuno di noi e credo che la prospettiva di ogni singolo lettore possa contribuire ad arricchirne in qualche modo il valore, 3) sono semplicemente convinta che si tratti di un libro rivoluzionario di cui è assolutamente importante parlare (e commenti che ho letto in giro in merito non fanno che rafforzare questa mia convinzione).

Prima di parlare del libro, vorrei però che deste un'occhiata a questo video promozionale rilasciato dalle autrici:





Siamo tutti, generazioni e generazioni di bambini e – soprattutto – bambine, cresciuti con fiabe che narrano storie di principesse che sognano l'arrivo del principe azzurro che venga a portarle via da una vita insoddisfacente, principesse che sperano in un tanto agognato lieto fine che culminerà inevitabilmente nel matrimonio con il principe dei loro sogni. Fiabe che ci insegnano come gli uomini debbano essere forti e valorosi, mentre le donne debbano essere perlopiù modeste, ossequiose e garbate, inossidabili regine del focolare e immancabilmente destinate a vedere nel principe azzurro la degna coronazione dei propri sogni. Da grande appassionata di fiabe confesso, io stessa, di non aver mai prestato particolare attenzione a questo fattore fino a tempi particolarmente recenti. Ma le fiabe rispecchiano la società in cui sono state partorite e costituiscono un fondamentale strumento educativo rivolto ai giovani membri di quella determinata società, ci insegnano come dobbiamo essere e qual è il posto che dobbiamo occupare. Proprio da qui nasce l’idea di Elena Favilli e Francesca Cavallo: “se puoi vederlo, puoi esserlo” si dice, ma, come ci fanno notare, raramente ci è capitato da bambine di leggere storie di donne indipendenti che hanno saputo costruirsi il proprio futuro con le proprie mani. E se non possiamo vederlo, come possiamo pensare di poterlo essere? È così che nasce Storie della buonanotte per bambine ribelli, un libro frutto di un'imponente campagna di crowdfunding che ha riscosso un enorme successo sul web.

Il volume propone cento brevi storie di cento grandi donne realmente esistite che, sfidando ogni pregiudizio e difficoltà del loro tempo, sono riuscite a compiere grandi gesta, cambiando le regole del gioco, ribaltando i ruoli di genere precostituiti e lasciando il loro nome — purtroppo ancora oggi  troppo spesso glissato — nella storia. Da sportive ad artiste — attive nei più disparati campi dalla musica, alle arti visive, fino alla letteratura —, da donne di scienza a regine e grandi politiche e attiviste, le storie che vengono presentate sono “fiabe speciali” proprio perché reali ed esempio concreto e tangibile per le piccole principesse di oggi, che possono finalmente iniziare a sognare un futuro che non si esaurisca con la venuta del principe azzurro, ma che si concretizzi invece nella propria realizzazione personale, in qualunque direzione essa le spinga. Ogni storia è inoltre arricchita da un’illustrazione a opera di una tra sessanta diverse artiste provenienti da ogni parte del mondo, contribuendo così alla diffusione e promozione dei loro stili e lavori.

Le cose migliori e più belle del mondo non si possono vedere né toccare: si devono sentire con il cuore.
– Helen Keller

Ho acquistato questo libro mossa dal forte desiderio di supportare le sue autrici e, al contempo, dare il mio contribuito a una causa in cui da sempre credo fermamente. L'ho divorato nel corso di una serata e mi sono innamorata a ogni singola pagina delle sue storie, delle bellissime illustrazioni e, soprattutto, delle fantastiche donne che con le loro azioni straordinarie hanno reso tutto ciò possibile. Ho amato leggere di alcune autrici che adoro – come Jane Austen, Virginia Woolf o le sorelle Brontë –, ho adorato trovare tra le pagine la storia della mia adorata Imperatrice Jingū o della mitica Elisabetta I, ho provato immensa stima e ammirazione per Ada Lovelace, Rita Levi Montalcini o Irena Sendlerowa, ho sognato con Grace O'Malley, provato un'infinita tenerezza per la piccola Coy Mathis e sono rimasta irrimediabilmente affascinata dalla coreana Seondeok di Silla e dalla cinese Wang Zhenyi. Ma le storie che mi hanno davvero conquistata, quelle che mi sono rimaste dentro lasciando un segno inequivocabile, sono storie di enormi successi che nascondono un immenso dolore, storie di perdite, rinunce e resilienza, storie di chi ha perso tutto, di chi ha trovato il suo ostacolo nella guerra o in una maledetta temibile malattia, ma che nonostante tutto è riuscita a rialzarsi e a mostrarsi più forte di ogni pregiudizio, ingiustizia o forza della natura. Mi hanno commossa le storie Alek Wek, Alicia Alonso, Fadumo Dayib, Harriet Tubman, Maya Angelou, Wilma Rudolph, Yusra Mardini e molte altre ancora: donne incredibili che hanno sofferto, hanno combattuto e, alla fine, sono riuscite a trasformare il loro calvario in una splendida fiaba.
 
Penso che Storie della buonanotte per bambine ribelli sia un libro ben realizzato, piacevole da sfogliare e ancor più da leggere. Credo sia un documento estremamente importante per far sì che le nostre figlie possano finalmente avere un punto di riferimento diverso, perché crescano con la consapevolezza di non essere inferiori agli uomini, ma di poter reggere con loro un confronto alla pari, perché bambini e bambine possano imparare a riconoscere che la forza, il coraggio e le menti brillanti non sono solo un mero fattore biologico. Può sembrare banale, può suonare scontato, ma i commenti al video rivelano quanto questa necessità sia più che mai attuale e rimango della ferma convinzione che, finché continueremo a leggere e sentire di questi commenti, sia nostro dovere – più ancora che un diritto – scrivere e parlare di libri come questo.

Le autrici hanno intanto avviato il crowdfunding per il secondo volume, Storie della buonanotte per bambine ribelli 2, che a quanto pare prenderà ispirazione dai suggerimenti degli stessi lettori. E voi, chi vorreste veder figurare sul prossimo libro? Personalmente sceglierei la mia amata Murasaki Shikibu – scrittrice giapponese del XI secolo e autrice del mio libro preferito – e Caterina Sforza: due nazioni, due epoche, due contesti completamente diversi, ma due donne ugualmente favolose.

Le donne devono tentare di compiere le stesse imprese che hanno tentato gli uomini. Se falliscono, il loro fallimento dovrà essere una sfida per altre donne.
– Amelia Earhart

14 commenti:

  1. Sto vedendo questo libro davvero ovunque e, se all'inizio l'ho ignorato, pian piano inizio ad aver voglia di averlo nella mia personale biblioteca. La cosa che mi bloccava è che avevo già visto opere simili, almeno nei contenuti e negli intenti; io stessa da bambina ricevetti un librone intitolato Donne coraggiose e dentro c'erano le storie di Cleopatra, Marie Curie, Amelia Earhart, Madre Teresa... di tutto e di più, insomma, e sono cresciuta sfogliandolo e risfogliandolo. Perciò ben venga se le bambine di oggi possano avere in mano un libro come questo, tra l'altro stupendo dal punto di vista grafico!

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    1. A me invece ha attirato fin da subito, anche se inizialmente ho avuto qualche problema a trovarlo nelle librerie (pare che fosse esaurito un po' ovunque).
      Che bello! Io da piccola non ho mai avuto libri di questo genere ma solo le classe fiabe – che adoravo, sia chiaro, e amo tutt'ora, ma il più delle volte hanno per l'appunto un piccolo neo. Ti ricordi che libri fossero? Comunque sì, questo graficamente si presenta molto bene :)

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    2. Era un libro solo, si intitola "Vita avventurosa delle donne famose" edito da Dami e illustrato da A. Biffignandi. L'avevo perso e l'ho ritrovato soltanto un po' di tempo fa :) comunque ne avevo accennato brevemente in questo post: http://tantononimporta.blogspot.it/2016/03/le-mie-donne-di-carta.html

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    3. Grazie, voglio provare a cercarlo :)

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  2. Non credo che lo comprerò (il prezzo è piuttosto elevato), però credo molto nel messaggio di fondo di queste storie. Di base, però, credo che in realtà non ci sia bisogno di un libro del genere per sensibilizzare le proprie figlie. Mi spiego. Se un genitore ha abbastanza sensibilità da comprare questo libro, secondo me ha abbastanza sensibilità per insegnare a prescindere alle proprie figlie il rispetto di sè e a non sentirsi inferiori a un uomo solo perchè tale. Con questo, ovvio, non voglio dire che il libro sia inutile, anzi, la trovo una meravigliosa iniziativa! Spero che tanti bambini e bambine lo amino e ne traggano insegnamento, però le basi le deve mettere la famiglia, secondo me:)

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    1. In realtà sono d'accordo con te, un genitore può anche far leggere questo libro ai suoi figli, ma se non è è in grado lui per primo di insegnare loro le basi dell'educazione, dell'uguaglianza e del rispetto reciproco, una raccolta di storie, da sola, non potrà fare molto. A me piace sempre avere fiducia nell'umanità (spesso mal posta ma vabbè) e voglio credere che sempre più genitori possano insegnare queste cose ai loro figli, e allora sì che, secondo il mio parere, questo libro potrà contribuire davvero ad abbattere alcune barriere, ad aiutare le bambine a sognare in grande e, soprattutto, a realizzare i propri sogni.

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  3. Da quando ho saputo dell'esistenza di questo libro, l'ho desiderato e lo comprerò. Magari acquisterò una copia anche per mia nipote. Mi piace tutto quello che sta dietro a questa idea editoriale, che tu descrivi assai bene. Non avevo visto il video, mi piace perché pone di fronte alla realtà di tanta narrativa.

    P. S. In bocca al lupo per questo tuo nuovo blog! Per augurarti buon viaggio di scrittura ti ho attribuito un Liebster Award, che trovi da me. :)

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    1. Il video l'avevo trovato per caso e ho subito pensato che cogliesse esattamente nel segno! Ho deciso di inserirlo nella mia recensione prima ancora di scegliere cosa scrivere nella recensione.

      Grazie per il premio e per gli auguri, spero di poter fare di questo blog un piccolo spazio speciale e che diventa il degno erede del precedente!

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  4. Il libro lo conoscevo (e lo punto tutte le volte che entro in libreria, quindi credo che, presto o tardi, tornerà a casa con me), ma non avevo mai visto il video, grazie per averlo condiviso! :)

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    1. Il libro è molto carino, te lo consiglio. Questo video mi ha colpito subito perché è molto semplice ma arriva dritto al punto, mi sembra perfetto per spiegare il problema!

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  5. Anche se l'idea in realtà non è particolarmente originale alle autrici va il merito di aver provato a realizzare e ad esserci riuscite il loro progetto che ha poi dato lo spunto per riflessioni più ampie portando il tema della rappresentanza femminile al grande pubblico.

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    1. E' vero, non è un'idea originalissima, ma penso che se ha fatto così parlare di sé qualcosa, anche piccola, l'abbia mossa e tutto sommato lo trovo molto carino e ben realizzato per cui, a mio parere, è assolutamente promosso.

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