A conferma della mia intenzione di non mettere mai da parte gli ideali che un anno fa mi spinsero ad aprire un blog, do inizio a questa nuova avventura parlando di un libro che ha già molto fatto parlare di sé fin dallo scorso anno. Si è parlato così tanto di Storie della buonanotte per bambine ribelli che mi sono chiesta sinceramente se fosse davvero necessario che lo facessi anch'io, ma mi sono risposta di sì perché 1) voglio sentirmi libera di parlare di qualunque lettura sia riuscita in qualche modo a trasmettermi qualcosa ed emozionarmi, 2) penso che un libro racconti qualcosa di diverso a ognuno di noi e credo che la prospettiva di ogni singolo lettore possa contribuire ad arricchirne in qualche modo il valore, 3) sono semplicemente convinta che si tratti di un libro rivoluzionario di cui è assolutamente importante parlare (e commenti che ho letto in giro in merito non fanno che rafforzare questa mia convinzione).
Prima di parlare del libro, vorrei però che deste un'occhiata a questo video promozionale rilasciato dalle autrici:
Siamo tutti, generazioni e generazioni di bambini e – soprattutto – bambine, cresciuti con fiabe che narrano storie di principesse che sognano l'arrivo del
principe azzurro che venga a portarle via da una vita insoddisfacente,
principesse che sperano in un tanto agognato lieto fine che culminerà inevitabilmente nel matrimonio con il principe dei
loro sogni. Fiabe che ci insegnano come gli uomini debbano essere forti e
valorosi, mentre le donne debbano essere perlopiù modeste, ossequiose e garbate, inossidabili
regine del focolare e immancabilmente destinate a vedere nel principe azzurro
la degna coronazione dei propri sogni. Da grande appassionata di fiabe confesso,
io stessa, di non aver mai prestato particolare attenzione a questo fattore
fino a tempi particolarmente recenti. Ma le fiabe rispecchiano la società in cui
sono state partorite e costituiscono un fondamentale strumento educativo rivolto
ai giovani membri di quella determinata società, ci insegnano come dobbiamo
essere e qual è il posto che dobbiamo occupare. Proprio da qui nasce l’idea di Elena Favilli e Francesca Cavallo: “se puoi vederlo, puoi esserlo” si dice, ma, come ci fanno notare,
raramente ci è capitato da bambine di leggere storie di donne indipendenti che
hanno saputo costruirsi il proprio futuro con le proprie mani. E se non
possiamo vederlo, come possiamo pensare di poterlo essere? È così che nasce
Storie della buonanotte per bambine ribelli, un libro frutto di un'imponente
campagna di crowdfunding che ha riscosso un enorme successo sul web.
Il volume propone cento brevi storie di cento grandi donne
realmente esistite che, sfidando ogni pregiudizio e difficoltà del loro tempo, sono
riuscite a compiere grandi gesta, cambiando le regole del gioco, ribaltando i ruoli di genere precostituiti e lasciando il
loro nome — purtroppo ancora oggi troppo
spesso glissato — nella storia. Da sportive ad artiste — attive nei più
disparati campi dalla musica, alle arti visive, fino alla letteratura —, da
donne di scienza a regine e grandi politiche e attiviste, le storie che vengono
presentate sono “fiabe speciali” proprio perché reali ed esempio concreto e tangibile per
le piccole principesse di oggi, che possono finalmente iniziare a sognare un
futuro che non si esaurisca con la venuta del principe azzurro, ma che si concretizzi
invece nella propria realizzazione personale, in qualunque direzione essa le
spinga. Ogni storia è inoltre arricchita da un’illustrazione a opera di una tra
sessanta diverse artiste provenienti da ogni parte del mondo, contribuendo
così alla diffusione e promozione dei loro stili e lavori.
Le cose migliori e più belle del mondo non si possono vedere né toccare: si devono sentire con il cuore.
– Helen Keller
Le autrici hanno intanto avviato il crowdfunding per il secondo volume, Storie della buonanotte per bambine ribelli 2, che a quanto pare prenderà ispirazione dai suggerimenti degli stessi lettori. E voi, chi vorreste veder figurare sul prossimo libro? Personalmente sceglierei la mia amata Murasaki Shikibu – scrittrice giapponese del XI secolo e autrice del mio libro preferito – e Caterina Sforza: due nazioni, due epoche, due contesti completamente diversi, ma due donne ugualmente favolose.
Le donne devono tentare di compiere le stesse imprese che hanno tentato gli uomini. Se falliscono, il loro fallimento dovrà essere una sfida per altre donne.
– Amelia Earhart
Concordo su ogni parola!
RispondiEliminaGrazie :)
EliminaSto vedendo questo libro davvero ovunque e, se all'inizio l'ho ignorato, pian piano inizio ad aver voglia di averlo nella mia personale biblioteca. La cosa che mi bloccava è che avevo già visto opere simili, almeno nei contenuti e negli intenti; io stessa da bambina ricevetti un librone intitolato Donne coraggiose e dentro c'erano le storie di Cleopatra, Marie Curie, Amelia Earhart, Madre Teresa... di tutto e di più, insomma, e sono cresciuta sfogliandolo e risfogliandolo. Perciò ben venga se le bambine di oggi possano avere in mano un libro come questo, tra l'altro stupendo dal punto di vista grafico!
RispondiEliminaA me invece ha attirato fin da subito, anche se inizialmente ho avuto qualche problema a trovarlo nelle librerie (pare che fosse esaurito un po' ovunque).
EliminaChe bello! Io da piccola non ho mai avuto libri di questo genere ma solo le classe fiabe – che adoravo, sia chiaro, e amo tutt'ora, ma il più delle volte hanno per l'appunto un piccolo neo. Ti ricordi che libri fossero? Comunque sì, questo graficamente si presenta molto bene :)
Era un libro solo, si intitola "Vita avventurosa delle donne famose" edito da Dami e illustrato da A. Biffignandi. L'avevo perso e l'ho ritrovato soltanto un po' di tempo fa :) comunque ne avevo accennato brevemente in questo post: http://tantononimporta.blogspot.it/2016/03/le-mie-donne-di-carta.html
EliminaGrazie, voglio provare a cercarlo :)
EliminaNon credo che lo comprerò (il prezzo è piuttosto elevato), però credo molto nel messaggio di fondo di queste storie. Di base, però, credo che in realtà non ci sia bisogno di un libro del genere per sensibilizzare le proprie figlie. Mi spiego. Se un genitore ha abbastanza sensibilità da comprare questo libro, secondo me ha abbastanza sensibilità per insegnare a prescindere alle proprie figlie il rispetto di sè e a non sentirsi inferiori a un uomo solo perchè tale. Con questo, ovvio, non voglio dire che il libro sia inutile, anzi, la trovo una meravigliosa iniziativa! Spero che tanti bambini e bambine lo amino e ne traggano insegnamento, però le basi le deve mettere la famiglia, secondo me:)
RispondiEliminaIn realtà sono d'accordo con te, un genitore può anche far leggere questo libro ai suoi figli, ma se non è è in grado lui per primo di insegnare loro le basi dell'educazione, dell'uguaglianza e del rispetto reciproco, una raccolta di storie, da sola, non potrà fare molto. A me piace sempre avere fiducia nell'umanità (spesso mal posta ma vabbè) e voglio credere che sempre più genitori possano insegnare queste cose ai loro figli, e allora sì che, secondo il mio parere, questo libro potrà contribuire davvero ad abbattere alcune barriere, ad aiutare le bambine a sognare in grande e, soprattutto, a realizzare i propri sogni.
EliminaDa quando ho saputo dell'esistenza di questo libro, l'ho desiderato e lo comprerò. Magari acquisterò una copia anche per mia nipote. Mi piace tutto quello che sta dietro a questa idea editoriale, che tu descrivi assai bene. Non avevo visto il video, mi piace perché pone di fronte alla realtà di tanta narrativa.
RispondiEliminaP. S. In bocca al lupo per questo tuo nuovo blog! Per augurarti buon viaggio di scrittura ti ho attribuito un Liebster Award, che trovi da me. :)
Il video l'avevo trovato per caso e ho subito pensato che cogliesse esattamente nel segno! Ho deciso di inserirlo nella mia recensione prima ancora di scegliere cosa scrivere nella recensione.
EliminaGrazie per il premio e per gli auguri, spero di poter fare di questo blog un piccolo spazio speciale e che diventa il degno erede del precedente!
Il libro lo conoscevo (e lo punto tutte le volte che entro in libreria, quindi credo che, presto o tardi, tornerà a casa con me), ma non avevo mai visto il video, grazie per averlo condiviso! :)
RispondiEliminaIl libro è molto carino, te lo consiglio. Questo video mi ha colpito subito perché è molto semplice ma arriva dritto al punto, mi sembra perfetto per spiegare il problema!
EliminaAnche se l'idea in realtà non è particolarmente originale alle autrici va il merito di aver provato a realizzare e ad esserci riuscite il loro progetto che ha poi dato lo spunto per riflessioni più ampie portando il tema della rappresentanza femminile al grande pubblico.
RispondiEliminaE' vero, non è un'idea originalissima, ma penso che se ha fatto così parlare di sé qualcosa, anche piccola, l'abbia mossa e tutto sommato lo trovo molto carino e ben realizzato per cui, a mio parere, è assolutamente promosso.
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