martedì 25 luglio 2017

L'amante giapponese, di Isabel Allende

Buongiorno lettori! Come procedono le vostre vacanze (e letture) estive? Personalmente guardo il tempo passare e mi rendo conto che questa breve estate ha già quasi raggiunto i due terzi del suo tempo e inizio già a interrogarmi, inquieta, su come farò a sopravvivere da settembre fino al prossimo giugno. Parlando invece di libri, ho già diversi commenti che vorrei pubblicare ma oggi ho deciso di partire da quello a un libro che, purtroppo, non ha saputo darmi ciò che mi aspettavo. Solitamente non mi piace fare recensioni negative – e nemmeno questa, di fatto, lo sarà, trattandosi del commento a un libro che ho comunque valutato con 3 stelline su 5 – perché voglio che questo blog sia uno spazio in cui racchiudere le emozioni suscitate dalle mie letture, non una pagina in cui inserire recensioni di qualunque libro prenda tra le mani facendo cattiva pubblicità a opere che non sono riuscite a coinvolgermi. Tuttavia, nonostante la sottile delusione, questa è una lettura su cui sento in qualche modo il bisogno di dire qualcosa, anche solo per il fatto che si tratta del mio primo approccio a questa autrice. Sto parlando di Isabel Allende e del suo L'amante giapponese.


Ci sono passioni che divampano come incendi fino a quando il destino non le soffoca con una zampata, ma anche in questi casi rimangono braci calde pronte ad ardere nuovamente non appena ritrovano l'ossigeno.



Il romanzo si apre con la giovane Irina Bazili, infermiera di origini moldave, che inizia il suo lavoro presso la casa per la terza età Lark House. Qui farà la conoscenza dell'anziana Alma Belasco, un'arzilla e facoltosa ottantenne che decide di assumerla come segretaria e presto si troverà a collaborare con Seth, il di lei nipote, nella raccolta di informazioni per la stesura di un libro sui Belasco. È solo quando i due giovani si accorgono che ogni settimana l'anziana donna riceve delle gardenie e delle lettere chiuse in una busta gialla che iniziano a sospettare che nasconda un amante e, pian piano, cercano di indurla a parlare di sé. Il racconto dell'appassionata e tormentata storia d'amore tra una giovane Alma e il giardiniere di origini giapponesi Ichimei inizia così a dispiegarsi tra le pagine del romanzo, mentre altre storie prendono a intersecarsi in questa fitta trama di segreti e relazioni umane che ci porta dall'Europa della Seconda guerra mondiale agli Stati Uniti dei giorni nostri. 

Questo libro mi ha lasciato con un senso di insoddisfazione, non tanto per quello che è ma, piuttosto, per ciò che avrebbe potuto essere. La trama ha tutto il potenziale per dar vita a un romanzo semplice ma emozionante, perché credo fermamente che anche la storia più semplice, se ben raccontata, possa fare centro nel cuore di un lettore e Isabel Allende, questo è certo, sa raccontare. E allora cos'è che non è andato per il verso giusto facendo di quello che avrebbe potuto essere un ottimo romanzo semplicemente una piacevole lettura senza nulla per cui entusiasmarsi?
Per quanto mi riguarda, due sono le questioni principali in questo senso. In primo luogo, penso che l'autrice si sia concentrata così tanto sulla narrazione degli eventi da lasciar scivolare in secondo piano la componente emotiva: non ho trovato emozione in questo romanzo, i personaggi vengono raccontati ma mai approfonditi, non vi è introspezione e, con essa, alcun senso di immedesimazione. Si rifà leggermente nelle ultime cinque pagine ma ormai è troppo tardi, perché si sta giungendo al termine di una storia che sembra non averci dato niente se non qualche aneddoto raccontato e tante, forse troppe, informazioni campate in aria. E qui arriva la seconda ragione della mia personale insoddisfazione. Ho l'impressione che l'autrice abbia voluto buttare troppa carne al fuoco che non è stata in grado di gestire, finendo così con il bruciare tutto: troppi sono i personaggi che si inseriscono nella vicenda, figure che non avrebbero necessitato neppure di essere nominate ma cui invece la Allende ha voluto concedere spazio raccontando la loro storia. Storie che, a mio parere, erano del tutto irrilevanti allo svolgersi della narrazione e rischiavano solamente di creare confusione, storie che sono state tirate in ballo, ma raccontate frettolosamente e poi abbandonante senza assumere alcuna reale importanza nella costruzione della narrazione. La stessa storia di Irina è stata a mio parere trattata troppo debolmente e si perde nella grande confusione creata da un garbuglio di racconti sconclusionati e inconcludenti. Perché non concentrarsi unicamente sull'amore tra Alma e Ichimei, attribuirgli maggiore spessore e lasciar perdere inutili divagazioni?
Questo è, a mio parere, il principale punto debole del romanzo che si riflette oltre che sui personaggi, anche sulle singole tematiche trattate: amore, guerra, vecchiaia, razzismo, perdita della memoria, pedofilia, aborto, campi di concentramento, fanatismo e colpa, omosessualità, eutanasia... Sono tanti i temi che la Allende affronta in questo suo nuovo lavoro, troppi per essere racchiusi in sole 280 pagine. Non stiamo parlando di caramelle e noccioline, sono tutte tematiche importanti che meritano di essere discusse e approfondite – e la apprezzo per averle volute affrontare – ma non concordo sulla modalità: nominare una cosa non significa parlarne, accennare a una problematica sociale in una pagina su trecento non vuol dire discuterne o cercare di sensibilizzare il lettore in merito. Ancora una volta, la Allende butta tutto in un grande calderone senza sforzarsi di approfondire, senza un'analisi concreta o la ricerca di una sorta di dialogo in merito, si limita a pescare manciate di temi dalla credenza e buttarle in pentola. Ma anche il miglior minestrone rischia di perdere la genuinità del suo sapore se si esagera con gli ingredienti.

Perché allora salvare questo libro e scegliere di parlarne? Perché penso che l'idea di partenza sia buona, perché la storia è carina e piacevole, e perché ho trovato molto gradevole lo stile narrativo della Allende. Leggendo alcune recensioni a opera di suoi lettori in giro per il web, ho notato che molti ne sono rimasti delusi definendo questo lavoro molto lontano dalle precedenti opere dell'autrice. Per questo ho deciso di dare a Isabel Allende un'altra possibilità scegliendo tra i suoi lavori più apprezzati, magari proprio il famoso La casa degli spiriti. E voi, conoscete questa autrice? Vi piace? Quale suo libro mi consigliereste?

12 commenti:

  1. Mi stupisce tantissimo questa tua recensione, da quanto scrivi praticamente non riconosco l'autrice di alcuni dei libri che reputo tra i più belli che ho letto. De "L'amante giapponese" non so nulla, è un'opera recente, è possibile che la Maestra abbia perso qualche colpo... ma mi dispiace che il tuo primo approccio con la sua scrittura così appassionata e appassionante non sia andato benissimo! Mi fa piacere che vuoi leggere altro, ti consiglio proprio "La casa degli spiriti": lo lessi a sedici anni e ne rimasi folgorata, un amore confermato dai romanzi ad esso collegati, "Ritratto in seppia" e "La figlia della fortuna". Spero di leggere al più presto una tua recensione su uno di questi titoli, sono sicura che sapranno emozionarti di più :)

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    1. Mi dispiace molto dare un giudizio di questo genere sul primo suo libro che leggo ma, come dicevo, anche molti suoi appassionati lettori sembrano non essere rimasti troppo affascinati da questo libro, per cui probabilmente sono solo partita con il titolo sbagliato. La Allende mi ha comunque lasciato l'impressione di un'autrice che SA come raccontare una storia e per questo sono decisa a provare altri suoi titoli. Quindi grazie per i consigli, li seguirò sicuramente :)

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  2. Ciao Mami, io non ho letto questo suo ultimo romanzo (anche l'ho già acquistato) ma Isabel Allende è sempre stata una delle mie autrici preferite e anch'io sono meravigliata delle sensazioni negative che ti ha suscitato la sua lettura. D'altronde non è che ogni lavoro di un autore che ci piace debba essere perfetto, ci sta che in qualche caso la qualità narrativa subisca una battuta d'arresto. Ti consiglio con tutto il cuore di dare un'altra possibilità a questa autrice, oltre alla Casa degli Spiriti e ai due romanzi che ti suggerisce Julia, qui su, io ho amato alla follia "D'amore e ombra", che adesso mi è venuto voglia di rileggere...

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    1. Ciao :) Ti dirò, mi è dispiaciuto molto dovermi trovare a scrivere questo tipo di recensione perché era un'autrice da cui mi aspettavo molto e il cui modo di raccontare mi ha comunque colpita positivamente. Sicuramente con lei non ho finito qui e sono decisa a provare qualche altro titolo, per cui ti ringrazio davvero per il consiglio!

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  3. Ciao! Io della Allende ho provato a leggere varie opere: non ne ho mai finita neanche una e già solo questo dovrebbe dirti tuttoxD Mia madre la adora e in generale è molto apprezzata; le sue trame mi intrigano. Ma, come per te nel caso di questo titolo specifico, non mi trasmettono nulla. Vorrei provare La casa degli spiriti, ma credo che si tratterà di una lettura molto lontana del tempoxD

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    1. Mi fa piacere non essere l'unica ad aver avuto questa sensazione leggendo un suo romanzo, ma allo stesso tempo mi dispiace perché mi è comunque piaciuto il suo modo di raccontare. Spero che altri suoi libri riescano a trasmettermi di più, almeno un altro lo voglio provare.

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  4. Ciao, sono una nuova followwer! Complimenti per il blog, questo è il mio www di oggi sul mio blog, se ti va ti aspetto come lettriec fissa!
    http://ioamoilibrieleserietv.blogspot.com/2017/07/www-wednesday.html

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    1. Ciao e grazie mille per il follow, passerò sicuramente dal tuo blog appena riesco :)

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  5. Non ho ancora letto niente di questa autrice, che è una delle preferite di mia mamma, infatti più volte me l'ha consigliata caldamente. Ho letto diverse recensioni non molto positive riguardo ai suoi ultimi romanzi, credo proprio che opterò per altri titoli (D'amore e Ombra è un titolo che mi ispira un sacco, per esempio)

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    1. Molti la amano e per questo mi sento sempre un po' "in colpa" quando non apprezzo autori che hanno un così grande seguito, mi chiedo se magari non li ho capiti completamente. Ma, come dici anche tu, anche alcuni suoi appassionati lettori non sono rimasti particolarmente impressionati dalle sue opere più recenti, per cui sono decisa a provare con qualcuno dei precedenti :)

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  6. Ciao! Mi chiamo Rosa e per puro caso ho scoperto il tuo blog! Di Isabelle Allende ho letto solo "La casa degli spiriti" molto bello, questo mi manca ma lo recupererò al più presto! Sono una nuova followers, se ti va di passare da me mi trovi qui:
    www.incantodeilibri.blogspot.it
    Ti aspetto a presto!
    P.S. Inserisco il tuo bog tra quelli che seguo così posso passare più spesso da te!
    Rosa

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  7. Ciao! Mi chiamo Rosa e per puro caso ho scoperto il tuo blog! Di Isabelle Allende ho letto solo "La casa degli spiriti" molto bello, questo mi manca ma lo recupererò al più presto! Sono una nuova followers, se ti va di passare da me mi trovi qui:
    www.incantodeilibri.blogspot.it
    Ti aspetto a presto!
    P.S. Inserisco il tuo bog tra quelli che seguo così posso passare più spesso da te!
    Rosa

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