domenica 20 agosto 2017

The Mistress of Rome, di Kate Quinn

Buongiorno a tutti, mi auguro abbiate trascorso un buon Ferragosto! Io mi sono perlopiù riposata anche se, per qualche strano motivo, le letture sembrano proseguire un po’ a rilento. Ad ogni modo, oggi sono qui per parlare di un libro che mi ha profondamente coinvolto e appassionato come non succedeva da tempo, facendomi riscoprire (come se ce ne fosse stato bisogno!) il mio amore per i romanzi storici e trasportandomi in una storia ricca di passione, intrighi politici, violenza e colpi di scena che mi ha tenuta incollata dalla prima all’ultima pagina — prima che arrivasse la crisi di Ferragosto. Sto parlando di The Mistress of Rome, primo di quattro volumi contenuti nella serie The Empress of Rome a opera di Kate Quinn. 
Sapevo fin dall’inizio, avendo letto già numerosi pareri e recensioni in merito, che la Quinn avrebbe saputo centrare il segno con me, non dubitavo neanche minimamente che una storia ambientata nell’Antica Roma sarebbe riuscita ad appassionarmi, ma chi avrebbe mai detto che mi avrebbe rapito così fin dalle prime venti pagine?

My eyes shifted back to his niece, huddled in the arm of her new husband. I felt sorry for her. A slave feeling sorry for a princess — I don’t know why. Then her eyes shifted, falling for a moment on mine, and in the instant before I dropped my gaze to the ground I saw that on the day of her wedding — a bright and beautiful spring day when the whole world stretched before her — Lady Julia Flavia felt lost and terrified and alone.

Ci troviamo nella Roma dell’Imperatore Tito Flavio Domiziano (vissuto tra il 51 e il 96) e la giovane Thea lavora come schiava alle dipendenze di Lady Lepida, una padrona altezzosa, arrivista e impertinente, non certo nota per essere particolarmente amabile con i suoi schiavi. I problemi iniziano quando Lepida, il cui animo spietato la porta a essere una grande appassionata dei combattimenti nelle arene, si invaghisce di un nuovo invincibile gladiatore conosciuto come Arius il Barbaro. Lepida farà ogni cosa in suo potere per farne il suo amante ma senza alcun successo, se non addirittura la beffa, poiché mentre lei verrà spinta dal padre a sposare l’anziano senatore Marco Vibio Augusto Norbano, tra il Barbaro e Thea nascerà una tenera e passionale storia d’amore. Sarà proprio questa relazione la ruota che metterà in moto l’intera narrazione portando alla divisione dei due amanti proprio per mano di Lepida che, scoperta la loro storia, deciderà di liberarsi di Thea vendendola come prostituta. Eppure schiava e padrona saranno presto destinate a incontrarsi ancora quando quest’ultima, grazie a Paolino, figlio di Marco, farà la conoscenza di Athena, una schiava e cantante di cui si invaghirà lo stesso Imperatore Domiziano, e in cui Lepida riconoscerà proprio la tanto odiata Thea.
Da qui prenderanno il via una serie di avvenimenti che porteranno al continuo scontro tra le due antagoniste, alla sempre più sofferta distanza tra i due amanti, ora di nuovo fisicamente vicini ma impossibilitati a incontrarsi, e alla rivelazione di una mente contorta, ossessiva e perversa che dimora in un apparentemente compito e invincibile Imperatore che condannerà Thea, o meglio Athena, a una disperata lotta per la sopravvivenza. Sullo sfondo di questo dramma crescente l’ombra del ricordo di Julia, nipote di Domiziano e sua prediletta, morta suicida a causa della propria apparente pazzia, si fa nel frattempo sempre più insistente, suggerendo l’esistenza di un temibile segreto con cui Thea si vedrà costretta a entrare in contatto man mano che approfondirà la conoscenza del proprio amante e sovrano.

I had no knowledge of love any more, but I remembered something about trust.

The Mistress of Rome è una storia di amore, terrore, angoscia e vendetta, una storia di forza e debolezza narrata attraverso la penna magistrale di Kate Quinn e la sua innata abilità di conquistare il lettore e trascinarlo in una narrazione dal linguaggio semplice e scorrevole, ma intensa e avvincente nella sua evoluzione. La storia è raccontata attraverso diversi POV: i principali, raccontati in prima persona, sono quelli di Thea e Lepida ai quali si affiancano, questa volta in terza persona, le prospettive di Marco, Paolino, Arius e dello stesso Imperatore. Tutto è immerso nelle atmosfere dell’antica Roma, con i suoi banchetti lussuosi, le figure controverse e i combattimenti in arena così come sul campo di battaglia. A personaggi realmente esistiti e reinterpretati quali Domiziano e le sue nipoti, Julia e Flavia, la Quinn affianca figure di pura fantasia, che non sono altro che i protagonisti che danno anima all’intera vicenda.
Ho adorato questo libro per la storia avvincente e la sua ambientazione, ma ancora di più per i personaggi complessi e intriganti dipinti dall’autrice. Thea è una schiava, ma è prima di tutto una donna brillante, coraggiosa e affascinante. Ciononostante questa sua forza sembra nascondere un immenso dolore nato da un irrimediabile senso di colpa nei confronti del suo popolo, e della sua stessa famiglia, che la induce a un ossessivo autolesionismo ma che diventerà altresì la spinta a una disperato istinto di sopravvivenza. Arius è invece un uomo brutale e violento, privo di qualsivoglia sentimento benevolo nei confronti degli altri individui e mosso da un demone interiore che lo spinge a una violenza quasi letale, da cui il soprannome il Barbaro. È proprio grazie a Thea che il suo cuore di ghiaccio, inaridito da tanti soprusi e violenze subiti nel corso della sua vita, inizierà pian piano a sciogliersi, imparando ad amare — perfino a rifugiarsi nel conforto di un’amicizia imprevista quando perderà Thea — ma senza mai liberarsi della sua diffidenza nei confronti degli esseri umani e di quell’istinto aggressivo che lo contraddistingue. Anche gli antagonisti rimangono bellissimi personaggi: da Lepida, che possiamo conoscere attraverso i suoi POV in prima persona, arrivista, ninfomane e senza scrupoli, disposta a sacrificare tutto e tutti in nome di un’ora di notorietà, allo stesso Domiziano, un imperatore apparentemente forte e impassibile, ma che nascoste in realtà terribili ossessioni e angosce ingiustificate. Nessun personaggio è perfetto in The Mistress of Rome e ognuno di essi sembra brillare più per le ombre che tendono a demolirne una possibile amabilità che non per le luci che potrebbero addolcirlo. Ne è un esempio il personaggio di Vix, figlio di Thea e Arius, descritto come un ragazzino violento, rozzo e non particolarmente intelligente, un incubo per la madre ma inevitabilmente oggetto del suo insaziabile amore materno.

Ho amato The Mistress of Rome, ho letteralmente amato tutto di questo libro — la storia, i personaggi, il ritmo narrativo, senza contare l’ambientazione in uno dei miei luoghi e periodi storici preferiti in assoluto — e non vedo l’ora di mettere le mani sul secondo volume della serie. Se con la sua prima opera Kate Quinn ha saputo essere così convincente da farne una delle mie letture preferite, e di sicuro la più avvincente, del 2017, non oso immaginare come si evolverà nelle successive!

6 commenti:

  1. Buondì,
    insomma sembra proprio un libro avvincente.
    Da quel che mi è parso di capire, sei un'amante della Quinn.
    Personalmente non ho ancora letto nulla di suo, ma ci sto seriamente facendo un pensierino dopo la tua recensione.
    Un bacione

    by Roby | Dolci&Parole

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    1. In realtà è il suo primo libro che leggo ma mi ha davvero subito conquistata e spero di riuscire a leggerne altri (alcuni dei quali già in mio possesso) prestissimo. Se ti piacciono i romanzi storici te la consiglio assolutamente :)

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  2. Se ben ricordo, i libri della Quinn non sono tradotti in italiano, o sbaglio? Sarei perfettamente in grado di leggere in inglese, ma sono diventata piiiigra! ç_ç ho sentito parlare molto di quest'autrice, specie dagli amanti di Philippa Gregory. Proprio nell'ultimo periodo mi è presa un po' la smania di leggere romanzi storici. Per ora ho acquistato un bel mattone che affronta la vita di Thomas Cromwell ed i suoi affari alla corte di Enrico VIII; più avanti però mi piacerebbe molto addentrarmi nell'epoca romana, in particolare ho in lista l'epopea scritta da Colleen McCullough, l'autrice di "Uccelli di rovo" :)
    Al di là dei miei sproloqui (scusa per le chiacchiere), la tua recensione mi ha trasmesso tutto il tuo entusiasmo per questo libro e direi che presto o tardi, in una lingua o l'altra, devo proprio leggere qualcosa della Quinn!
    Un abbraccio

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    1. Google mi informa che proprio The mistress of Rome è stato tradotto nel 2013 con il titolo L'amante di Roma, ma personalmente non l'ho mai trovato nelle librerie. Altri non credo proprio siano mai stati tradotti.
      Comunque non preoccuparti per lo "sproloquio", anzi, è servito a farmi annotare un po' di titoli di romanzi storici che ancora non avevo in lista di lettura, quindi ti ringrazio infinitamente :) Aspetto una recensione del volume si Thomas Cromwell appena lo leggerai!

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  3. Sembra davvero un romanzo avvincente con una trama molto ricca e costruita bene, dalla tua presentazione ci si immerge già appieno nell'epoca romana che certo è verosimilmente stata piena di intrighi, vendette ma anche di amori.

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    1. L'epoca romana è una di quelle che più mi affascinano della storia occidentale, questo libro secondo me è riuscito a renderne benissimo eventi e atmosfere. Avevo sempre sentito parlare bene della Quinn e ora sono felice di poterlo confermare!

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